Gli Steel Seal ed il CD Redemption denied: un power metal tutto italiano


Non è mia intenzione segnalare CD qui nel sito, dove sono invece recensiti i concerti dal vivo. Tuttavia, due buone ragioni mi spingono a fare un'eccezione. La prima, ammetto, è dovuta al fatto che il chitarrista solista di questo gruppo è mio amico. L'altra attiene al fatto che il gruppo è formato da musicisti non professionisti, nel senso che vivono facendo altro oltre la musica e la cosa impedisce loro di suonare dal vivo, almeno fino ad oggi. Quindi, dato che i due CD finora usciti sono per ora l'unico modo per apprezzare la musica da loro prodotta, parlo qui del loro ultimo prodotto discografico: Redemption denied. Il CD in questione, notizia recentissima, è stato votato nel numero di gennaio 2012 dell'autorevole rivista Metal Rock Hard Italia, nell'ambito della classifica dei migliori CD del 2011, stilata dalla redazione. Il voto è stato dato nientedimeno che dal direttore della rivista Maurizio De Paola, uno dei più attenti conoscitori della storia del Metal italiano.
Diciamo subito che il gruppo fa un power metal neoclassico, con evidenti tendenze hard rock. Un genere, il metal, che è piuttosto di nicchia. Tuttavia, la capacità principale di questo gruppo, tutto italiano tranne la voce solista, sta proprio nel colpire piacevolmente un ascoltatore anche non avvezzo a questo genere particolare di sonorità. Il primo CD, uscito più di 4 anni fa, si intitolava By the power of thunder ed aveva una propensione più metal. Quest'ultima fatica, uscita a dicembre del 2010 con il titolo Redemption denied ha invece sonorità più hard rock che lo rendono usufruibile ad un pubblico non amante del metal e francamente lo preferisco al primo. Non si pensi, però ad uno snaturamento della filosofia che sottende la produzione musicale di questo genere. I suoni sono comunque duri e puri. L'impasto è notevole e gli ingredienti ci sono tutti, dalla doppia cassa al metronomo portato oltre i limiti, dall'Hammond alla chitarra prettamente metal.

Il CD parte con un'inquietante campana accompagnata da un canto di stampo medioevale, preludio per un partenza a  mille, come vuole il genere. E' il primo pezzo Burn the sky. Il secondo brano Time stood still inizia anch'esso in sordina per poi prendere un tipico tempo accentato prettamente hard rock, seguito dal brano intitolato Crown of thorns che non dà tregua al tutto. Naturale a questo punto un momento di relax con la intro arpeggiata sulla chitarra di Holy thursday, un gran bel pezzo, tra i miei preferiti del CD. Segue Victory in black, altro velocissimo pezzo. Il successivo, Nevermore, è forse il brano con la linea melodica più bella; una canzone struggente che incalza per tutto il tempo che dura. Segue Call to roll, più metal. Ascoltando poi l'attacco di Lord of the flies che segue, è impossibile non pensare ai suoni anni '70 dei mitici Deep Purple. Gran bel brano terzinato, cui segue, aperto da una precisa intro di chitarra effettata, Evening star. I cori medievali ritornano nell'attacco del brano successivo per poi lasciare spazio all'Hammond ed alla coralità di As darkness falls. Termina il CD con un inatteso assolo chitarristico metal ma ispirato al meccanismo della fuga barocca, molto intrigante e dal titolo inequivocabile di Afterlude in D, cioè un postludio in tonalità di re che chiude il discorso musicale racchiuso nel CD come se fosse una funzione religiosa, appunto.
Un metal tutto italiano, con tutti i brani originali scritti e composti da Marco Valerio Zangani, chitarrista del gruppo. I testi dei brani, come spiegato nel CD, sono ispirati spesso a poesie dei classici poeti Inglesi e Americani (penso a William Blake e a Poe in primis). Il gruppo è composto, oltre che da Zangani alla chitarra,  da Roberto Fasciani al basso, Luca Iovenio alla batteria ed Adriano Rossi alle tastiere. La voce è l'unica nota straniera del CD, fornita dal valido Thomas Vikstrom d'origine svedese e indiscusso vocalist del genere power metal in campo internazionale. Hanno collaborato al CD Fabio Bernardi (tastiere), Lorenzo Milone (chitarra), Marco Ronci (chitarra) e Val Shieldon (voce). Prodotto sotto etichetta Underground Symphony, questo CD stupisce per freschezza e può essere consigliato anche a chi non ama particolarmente questo genere, dato che quando la musica viene eseguita e prodotta con cura e professionalità coglie sempre nel segno e, diciamolo francamente, questo si sente immediatamente all'ascolto, basta avere un minimo d'orecchio avvertito ed esercitato.
E inutile dire che questo atteggiamento favorevole trova riscontro nella accoglienza positiva della critica internazionale e italiana, come si può vedere da questo articolo tratto da un sito specializzato sulla musica metal. Oppure su youtube ascoltare il brano iniziale Burn the sky e Lord of the flies, nonchè ammirare la copertina del CD, molto in... stile. Qui il sito ufficiale del gruppo.