Sonny Rollins e il suo sax tenore
Auditorium della Musica, Roma 11 novembre 2009
Sonny Rollins, praticamente uno degli ultimi giganti del Jazz rimasto in vita (speriamo ancora per parecchio!). Commovente. Ha suonato al concerto con un'energia da trentenne. Due grandi standard: In a sentimental mood e My one and only love per far capire le sue capacità. Standard così sono pietre di paragone e se stupisci significa che sei grande. A seguire anche calypso vertiginosi che potrebbero sembrare a uso della platea ma lui li ha sempre suonati. Rollins innovativo senza l'avanguardia (lì c'è Coltrane) e lui ha sempre suonato e basta. Ma come suona! L'ultimo rimasto dei grandi maestri capiscuola degli anni 50-60, dopo la recente scomparsa di Ornette Coleman. Dopo di loro finisce un pezzo di storia del Jazz. Insieme a Rollins hanno suonato: Clifton Anderson (trombone), Bob Cranshaw (basso purtroppo elettrico) Kobie Watkins (batteria), Victor Y. See Yuen (percussioni), Bobby Broom (chitarra).
Non hanno stupito, anche se formalmente corretti, ma se suoni vicino ad un gigante è normale.
Inserisco qui per dovere di cronaca un'altra recensione del medesimo concerto, trovata sul sito di Jazzitalia