Cuba: impressioni di viaggio e consigli per una vacanza nell'isola
Articolo e foto di Giulia Di Stefano
Quando si atterra allo scalo internazionale José Marti de L’Havana, la prima cosa che vi può capitare è di notare un’impiegata dell’aeroporto, una ragazza cubana di colore, strizzata in una minigonna con calze a rete ricamate e dalle lunghe unghie fluorescenti come la casacca della sua divisa. Al collo ha un ciondolo gigante, con la scritta che recita “I’m yours”. Un invito, una speranza, ironia non voluta?
Si sa che tante donne cubane sperano che il turista le scelga come compagne per il loro soggiorno esotico e che poi continuino a mantenerle a distanza. Ma l’abitudine si sta diffondendo anche presso il sesso opposto e gli uomini cubani che ammaliano le straniere spesso sfoggiano fisici asciutti e possenti. In realtà, a parte alcuni casi in cui l’amore sboccia sul serio e si crea una vera e propria famiglia, è tutto un gioco delle parti, che piace al turista e piace all’autoctono. E che non necessariamente presuppone un rapporto amoroso: in coppia, in gruppo o da soli sarete adescati numerose volte da persone che semplicemente vorranno proporvi “l’affare”, cioè comprare sigari, mandarvi a mangiare in un certo ristorante o proporvi visite e giri turistici. I cubani recitano bene e forse ormai non sanno più nemmeno loro fino a che punto la socievolezza e l’ospitalità che tirano fuori sia solo un trucco per racimolare qualche Cuc (circa 0,75 euro al cambio ufficiale) o sia frutto di un reale interesse nel sapere come va il mondo al di fuori dell’isola. Man mano che sei lì, però, proprio a causa di questa particolare modalità di approccio, ti trovi ad attraversare un’ampia gamma di sensazioni che oscilla tra i due estremi: dall’entusiasmo per il poter parlare con così tanta gente del posto, all’esasperazione per il non poter sedere più di 10 minuti su una spiaggia o una panchina senza essere continuamente importunato. C’è da dire, comunque, che è ammirevole il modo in cui i cubani s’industriano per tirare avanti ogni mese, che la criminalità è praticamente inesistente e che tutto sommato, invece della classica questua, questo genere di comportamento ti consente di entrare a contatto con la realtà locale.
Queste premesse sono indispensabili per mettere in guardia chiunque si accinga al viaggio: sfruttate anche voi le opportunità di conoscenza che vi verranno offerte, contraccambiando con gentilezza (e qualche mancia) la sollecitudine dei cubani nel volervi aiutare ma, se sentite “puzza di bruciato” o la persona in questione si fa troppo pressante, non fatevi problemi a declinare le offerte o vi troverete coinvolti senza nemmeno accorgervene in un turbinìo di proposte, che vi potrebbero condizionare tutte le ore e le attività a seguire, dalla cena al pernottamento, alla gita del giorno dopo.
Occhio alle strade, infine, se viaggiate in automobile: la segnaletica è scarsa e mal posizionata (munitevi, prima di partire, di una carta stradale oppure scaricatevi sul cellulare o sul tablet l’utilissima applicazione per Apple o Android City Maps 2Go). Il manto stradale versa in pessime condizioni (talvolta alcune strade che partono come delle statali “tranquille” hanno poi tratti sterrati o voragini inquietanti) e, se il traffico di macchine e camion è assai scarso, persino le carreggiate autostradali sono invase da carretti trainati da cavalli, bicilette, autostoppisti, venditori ambulanti, gente che fa inversione nei punti più improbabili e qualsiasi tipo di animale randagio, dai cani ai tacchini. Inutile dire che pure l’illuminazione è carente e, pertanto, si sconsiglia vivamente di guidare dopo il tramonto.
Detto questo, non c’è null’altro da temere. Le città, anche i vicoli meno frequentati e bui de L’Havana, sono sufficientemente sicure pure se girate con la reflex da 600 euro appesa al collo, i numerosissimi cani randagi che incontrerete (soprattutto nei paesi di campagna) sono mansueti come agnellini, il cibo è buono e, fatte salve le fondamentali regole igieniche di bere solo acqua in bottiglia e preferire i cibi cotti e la frutta sbucciata, non dovreste incappare in diarree del viaggiatore; i mosquitos pungono forte solo nelle località di mare ma non portano strane e pericolose malattie.
E se poi vi sentite male o avete problemi di qualsiasi sorta, i cubani, che li spinga quel paio di Cuc che potreste sganciare o un sincero spirito di collaborazione, saranno sempre prontissimi ad aiutarvi anche nel più sperduto punto dell’isola. Si ha la sensazione di stare tranquilli, insomma. A proposito della proverbiale assistenza sanitaria cubana. Può capitarvi, facendo gli scongiuri, di scoprire come anche nei paesi più sperduti un medico condotto vi verrà a visitare, magari a dorso di mulo e che dopo la visita, non pretendendo niente vi dirà che “la sanità è gratuita per noi cubani e quindi lo è pure per i turisti”. Non male per un paese considerato facente parte del terzo mondo! Troverete facilmente nei posti dimenticati un qualcosa che assomiglia ad una farmacia dove, per poco, vi potete procurare medicinali di qualsiasi tipo. Una nota positiva e non di poco conto per i cubani targata Fidel.
A proposito: non è questa la sede per digressioni di carattere politico e ideologico ma una cosa bisogna dirla: Cuba è uguale, nella sua povertà, a decine di paesi sudamericani e del resto del mondo ma è unica per un sacco di lati positivi che questi paesi poveri invece spesso non hanno. Insomma, la sua diversità è tutta in positivo, sia che si guardi ai suoi lati folcloristici che tanto ci piace fotografare (come le macchine anni ‘50, le case coloniali mezze splendide e mezze diroccate…) sia che si considerino aspetti concreti della vita degli abitanti.
Oltre all’abbondanza di bravi medici e alle cure gratuite per tutti, saltano agli occhi le miriadi di scuole colorate e vivaci disseminate ovunque, con torme di scolari in divisa trasportati sugli scuolabus scarcassati ma sempre puntuali. Sorprende la cultura del contadino, la donna e il bambino che chiedono l’autostop senza problemi e che girano senza paura per le strade, i giovani che escono magari dalle baracche ma sempre improfumati e con le unghie smaltate, il vecchio sdentato che ti vende il quotidiano Granma (consultabile qui in italiano!) in piazza per un pesos e ti rincorre per darti il resto se gliene hai lasciato troppo. Infine ti sorprende l’unica autostrada, dritta, deserta e larga come una pista d’atterraggio per aerei in un Paese dal cielo immenso senza aerei. I poveri che vivono la loro vita semplice o la loro miseria a porte aperte, nelle case che erano dei ricchi. Che si gironzoli per le strade della città vecchia de L’Havana, all’ombra dei mogotes a Vinales, tra le ex piantagioni di zucchero e tabacco venate da vecchie ferrovie mangiate dalla ruggine nella Valle de Los Ingenios, tra i colori delle case coloniali di Trinidad o si sguazzi nel mare caraibico dei cayos, sbrigatevi ad andare a Cuba, che è come saltare da uno splendido set cinematografico ad un altro. E ne vale la pena, almeno fino adesso perchè poi non si sa... per le vicende politiche legate alla successione dei fratelli Castro.
ITINERARIO CONSIGLIATO E RELATIVI ALLOGGI: (NECESSARIE CIRCA 3 SETTIMANE)
Premessa: se volete girare l’isola in lungo e in largo e viverla nei suoi aspetti più genuini, affittate una macchina e dormite nelle casas particulares (dove potrete spesso anche assaporare, oltre a ricche colazioni, anche deliziose cene a poco prezzo). Risparmiando con vitto e alloggio, ammortizzerete la spesa più consistente, che è il noleggio auto. D’altronde, viaggiare con i mezzi pubblici o addirittura in autostop (lì ancora funziona) è molto più economico ma massacrante e presuppone che abbiate tutta la calma del mondo per aspettare anche ore ed ore al bordo di una strada. L’agenzia nazionale Cubacar offre forse i prezzi più convenienti (comunque meno di 45 Cuc -circa 33 euro- al giorno non trovate) ma le auto sono spesso scadenti o usurate e vi potrebbero tirare brutti scherzi tra gomme che si forano in continuazione e altri guasti. La dovrete prendere con filosofia e, tutto sommato, le agenzie Cubacar sono presenti capillarmente su tutto il territorio, qualora ci fosse necessità di cambiare veicolo o ricorrere a manutenzioni. Come guida, munirsi dell’ultima edizione italiana della Routard, che va benissimo per quello che riguarda gli indirizzi di ristoranti e casas particulares ma magari va presa un po’ meno alla lettera per tutto quello che concerne, invece, i luoghi da vedere e le cose da fare: per queste cose, prendetela come riferimento base ma lasciatevi trasportare e sorprendere di volta in volta e siate pronti a cambi di programma. Ecco l'itinerario consigliato con indicati i tempi di pernottamento nei rispettivi luoghi che possono essere cambiati a piacimento:
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L’Havana, 3 notti presso Casa Eclectica 1925 , da Josè Antonio e consorte, quartiere di Centro Habana, 30 Cuc (circa 20 euro) a notte +5 Cuc a persona per la colazione. La zona è molto popolare ma centrale, perché a piedi, se non si è pigri, si va tranquillamente sia nella città vecchia che nella zona del Vedado. Tre notti ci sono sembrate più che sufficienti per visitare la Capitale che, tra i soffocanti fumi neri delle auto d’epoca e gli “aromi” delle strade, insieme ai prezzi più cari e ad una popolazione mediamente meno gentile e più furba del resto dell’isola, è forse il posto che ci è piaciuto di meno in tutta la vacanza. Ed è anche il luogo meno rappresentativo, a mio parere, di tutto il Paese.
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Vinales, 3 notti presso Casa Gonzalo (indirizzo: Rafael Trejo 123) 15 Cuc (11 euro) a notte+ 4 per colazione e circa 7 a testa per le (succulente) cene. Il paradiso naturale di Vinales e della sua Valle se li merita tutti un paio di giorni (soprattutto dopo la caotica Havana) e Casa Gonzalo è stata la migliore esperienza –soprattutto culinaria- di tutta la vacanza! Consigliamo il tour della campagna in mountain bike da prenotare nell’agenzia alla piazza centrale del paese (25 Cuc a testa, cioè circa 18-19 euro): più di 4 ore tra strade stupende, paesaggi mozzafiato, visita alla fabbrica del tabacco e, volendo, un tuffo al fiume. Inoltre con un’oretta di macchina potrete raggiungere, per una bella giornata al mare, Cayo Jutias (60 km a nord di Vinales).
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Trinidad, 2 notti presso Casa Nancy Magarino Cardenas (indirizzo: Frank Paìs 513) 20 Cuc a notte (circa 15 euro) + 4 per colazione. Buon indirizzo, ma molte case particular coloniali del centro di Trinidad sono belle (almeno da fuori). Consigliatissimo un giro di mezza giornata, anche in macchina, per la Valle de Los Ingenios (e sosta all’Hacienda Guachinango).
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Camaguey, 1 notte presso Consuelo y Lourdes (indirizzo: Calle Heredia 197) 20 Cuc +4 per colazione e 8 per la cena. Si potrebbero dedicare anche due notti a questa bella cittadina dal centro pieno di chiese del periodo spagnolo e ben restaurato.
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Santo Domingo (Sierra Maestra), 2 notti presso Arcadia y Ernesto (all’entrata del parco naturale e di fronte all’Hotel Villa Santo Domingo), 18 Cuc (circa 13 euro) a notte compresa la colazione e 7 Cuc la cena. Un soggiorno in una vera e propria fattoria, dove però la parte delle camere in affitto e del bagno (esterno e in comune) è pulitissima. Buona e ruspante la cucina della signora Arcadia, il che è positivo visto che la sera non ci sono altri posti vicini dove andare a mangiare! Ideale come punto di partenza per le escursioni nel parco, che ha dato rifugio al Che, a Fidel e agli altri barbudos durante la rivoluzione.
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Santiago di Cuba, 1 notte presso Casa Amparo (indirizzo: Diego Palacios 161) 20 Cuc a notte. Forse Santiago, l’ex capitale di Cuba, merita un soggiorno anche un pò più lungo, dato che è una città gradevole e vivace.
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Baracoa, 3 notti presso Casa El Mirador (indirizzo: Calle Maceo 86) 15 Cuc a notte (circa 11 euro) + 3 la colazione e 6 Cuc la cena (c’è una cuoca bravissima!). La casa coloniale (ampia e molto caratteristica, arredata con gusto) ha anche un ampio balcone bellissimo e vivibile, da cui si scorge il mare e il centro della cittadina e su cui spira una brezza molto piacevole! Un indirizzo dove sostare tranquillamente per almeno tre notti, considerato che la cittadina è un posto vivace e al contempo rilassante, il clima è mite e i dintorni, tra mare e parchi naturali, sono ricchi di attrattive.
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Puerto Padre, 1 notte presso Carmen y Blanco Betancourt (indirizzo: Calle Yara 30) 20 Cuc. Questo piccolo paesino di mare è tranquillo ma senza particolari cose da vedere. Funziona però come gradevole sosta strategica per spezzare il lungo tragitto di risalita dall’estremo oriente dell’isola alla costa nord-est, direzione mare caraibico dei Cayos.
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Cayo Guillermo, 2 notti presso Hotel Melià Cayo Guillermo. Cinque stelle, pranzo cena e colazione più open bar e servizi spiaggia a circa 60 euro al giorno a persona. Solo questo basterebbe per un soggiorno, se in più aggiungi che la struttura è anche architettonicamente bella ed è immersa in una natura incontaminata con spiaggia e mare da cartolina…d’altronde se si vuole fare l’esperienza dei cayos non c’è alternativa, non esistono sugli isolotti le case particular e gli hotel sono per forza con la formula all inclusive (che però conviene…unico neo il cibo, una cucina di stampo internazionale che non è il massimo…). Chiedete (con l’aggiunta di pochi Cuc) la suite vista mare, ne vale la pena!
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Cayo Santa Maria, 2 notti presso Hotel Melià Cayo S. Maria. Stesso identico discorso e prezzi dell’hotel precedente (d’altronde fa parte della stessa catena cubana). La spiaggia e la vegetazione sono sempre bellissime ma un po’ differenti da quelle di Cayo Guillermo, quindi, per variare, è una buona idea fare qualche notte da una parte e dall’altra. Entrambi questi due cayos sono raggiungibili con la macchina, perché sono state costruite delle strade (tra l’altro molto suggestive, letteralmente in mezzo al mare!) che li congiungono alla terra ferma. Questo soggiorno a poco prezzo negli hotel di lusso, sprofondati nel mare caraibico che si sogna di solito ad occhi aperti, è un’ottima idea per concludere la vacanza in totale relax.